Al di là del profondo legame che ho con questi luoghi, il Monte Baldo, “giardino d’Europa”, è indiscutibilmente il re delle cime del Lago di Garda. Fra i diversi percorsi, il più conosciuto è la via delle creste, che lo attraversa tutto dalla stazione di arrivo della funivia di Malcesine alla Cima Costabella.
A Ferragosto abbiamo fatto tre giri più corti.
Il primo, è anche il percorso che preferisco per arrivare in cima, parte dal paesino di Prada, imboccando la Val da Sacco, con un primo tratto ripido, poi ripagato dagli ampi prati e dalle vedute impagabili che si hanno sul lago non appena sii esce dal bosco (e una faggeta magica). Unico problema: sentiero poco segnato (per fortuna, avendolo bazzicato molte volte, l’orientamento non è un problema).
Si arriva al baito Ortigara, protagonista di innumerevoli foto, e, con una piccola deviazione, alla chiesetta della Madonna della Neve, circondata di mucche all’alpeggio – sapete quanto ci piacciono le mucche! La prosecuzione di questo sentiero porta in cresta, ma stavolta, complice un’afa incredibile e le previsioni meteo per niente buone, decidiamo di non salire. Le nuvole infatti si iniziano ad addensare. Prendiamo la stradina che porta al Baito Turri, stazione di arrivo del primo tratto della funivia Prada-Costabella (che dovrebbe finalmente riaprire, dopo una chiusura di alcuni anni). Prati, mucche al pascolo, un cielo nero che ormai pare più d’essere in una bughiera scozzese. Ci allunghiamo fino alla malga Valvaccara, poco distante, prima di prendere il sentiero di ritorno a Prada (anche in questo caso, davvero poco segnalato) che costeggia gli impianti di risalita. Un temporalone con tanto di grandine ci coglie a poca distanza dall’arrivo - nello zaino, sempre l’attrezzatura da pioggia, e stavolta anche i bastoncini risultano utili più che mai, il sentiero è sassoso, ripido e si sta trasformando in un ruscelletto. A casa torniamo bagnati fradici e felici come bambini… (un’alternativa, invece di partire da Prada, è salire in auto fino al parcheggio della Località Due Pozze lungo la strada che sale a Naole, in questo modo diminuisce anche il dislivello da percorrere)
Il secondo è una passeggiata che precede il pranzo di Ferragosto con gli amici. Da Prada, si segue la strada asfaltata che arriva alla fine del paese e si inizia la salita, sempre su strada asfaltata, che raggiunge “punta Veleno” e l’imponente Val Trovai, simile a un fiordo che si incunea nella montagna. Il primo tratto è pianeggiante fino ad un’area barbecue, poco oltre si imbocca il sentiero per il rifugio Telegrafo (lunga e bellissima camminata fino alla cima). La prima parte di sentiero da noi è sempre stata chiamata “la via dei ciclamini”, sottobosco tappezzato di fiori, profumo inebriante. Al bivio non saliamo verso il Telegrafo ma scendiamo per la strada forestale che torna, all’altezza di una sbarra, sulla via asfaltata. Da qui rientriamo a Prada.
Il terzo è un’altra passeggiata che, da Prada alta, raggiunge la chiesetta in sassi di San Bartolomeo a Prada bassa. Subito prima dell’area camping dell’albergo Edelweiss, si prende la strada in salita che porta ad un viottolo. Da lì, prima per un boschetto, poi attraverso i prati, si arriva alla chiesetta. Ampie vedute sul lago e una quiete che ripaga ogni fatica. Basta dire che, ad un certo punto, si può fare una sosta ad un tavolino con sedie, vista panorama!
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