Oggi in città fa un caldo afoso che rende il cielo latteo. Chi può scappa fuoriporta.
Non abbiamo in programma escursioni e siamo un po’ stanchi. Ma un giretto in montagna a cercare il fresco ci sta e dobbiamo anche festeggiare una certa data.
Partiamo con calma, la nostra meta non è sicuramente affollata. La strada è poco trafficata e raggiungiamo il passo del Cirone poco prima di mezzogiorno, incrociando solo qualche bici e moto. Le pochissime macchine parcheggiate suggeriscono che non incontreremo molta gente sul sentiero.
E in effetti siamo in beata solitudine per tutto il tempo: in circa tre quarti d’ora, attraversando il magnifico bosco che divide Emilia e Lunigiana, sbuchiamo all’aperto, sui prati del monte Tavola. Siamo perfettamente soli in un giardino che sembra disegnato da un giardiniere. Passeggiamo per i prati fioriti, con l’erba mossa da un’aria calda ma gradevolissima, fino a raggiungere il mio albero preferito. All’una la nostra omba proiettata dal sole è minuscola, oggi che è quasi solstizio d’estate. Pranziamo all’ombra e poi restiamo un po’ sdraiati a goderci il fresco, senza scarponi ai piedi, ammirando le onde disegnate sui prati dal vento, cullati dal soffio e dal canto di uccellini e grilli, con le campane delle mucche in lontananza.
Non abbiamo voglia di andare in nessun altro luogo. Cosa chiedere di più ad un pranzo “fuori”?
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