Dopo il secondo inverno pandemico, abbiamo voglia di una vacanza silenziosa e poco affollata.
Riva di Tures è il posto ideale: una vallata ampia di prati e vette, assolata…e dove la strada finisce.
Il weekend lungo ci lascia tempo per due camminate.
Per la prima decidiamo di proseguire lungo la strada che passa sotto il nostro piccolo hotel, che porta orgogliosamente il nome del paese (Reinerhof), e che conduce, solo a piedi, fino al confine con l’Austria.
Dal parcheggio “Ultimo” (un nome una certezza) si percorre un bel sentiero ampio e con un buon fondo ghiaiato che arriva in circa un’ora alla Malga Knutten (Knuttenalm), tra prati fioriti e mucche felici. Alla malga è consigliabile fare merenda e procurarsi un ottimo formaggino per pranzo, da gustare una volta arrivati in cima - mucca felice fa latte buono!
Il sentiero prosegue in pendenza mai troppo faticosa, sempre accompagnato da ruscelli zampillanti e da panorami magnifici. Abbiamo avuto la fortuna di trovare una giornata limpidissima. Dopo la malga si continua a salire con gradualità: si raggiungono i 2300 metri del passo Klamml senza quasi neanche accorgersene. Nella nostra Europa libera, varcare il confine è solo un proforma, delimitato da una sbarra aperta e da un cippo bifronte con le scritte: Italia, Osterreich.
Molte sono le ebike, meno i camminarori. A pranzo ci fermiamo sulle sponde del Klammlsee, idilliaco laghetto alpino circondato di silenzio e gente rispettosa dello spirito della montagna. Una pace indicibile.
Anche la discesa, per lo stesso sentiero, è gradevolissima. E alla malga ci aspetta un fantastico yogurt coi frutti di bosco!
Per la seconda escursione scegliamo un altro lago, il Klausee (lago Chiusetta), più frequentato del primo, anche se in giorno feriale si godono comunque momenti di solitudine. Torniamo nella vallata principale della Valle Aurina e a Cadipietra prendiamo l’impianto di risalita fino alla stazione a monte Klausberg – occorre dirlo: sembra un parco divertimenti e nei giorni festivi e in agosto deve essere davvero affollato. Ci allontaniamo rapidamente dalla stazione di arrivo, lasciandoci man mano alle spalle numerose persone non esattamente attrezzate da montagna.
(Per inciso: nessuna polemica, chiunque ha diritto di godere della montagna, che a nostro avviso è il posto più bello del mondo e genera ottimismo vedere che altre persone la scoprono e la apprezzano. Quello che vorremmo, invece, è il rispetto per I luoghi e per chi li frequenta. La montagna non è un parco giochi o una discoteca e non è una spiaggia. Non si può pretendere di farci i balli di gruppo e gli aperitivi con musica disco).La giornata è molto afosa, con nuvole che coprono il cielo e rendono ancora più artistiche le vette che abbiamo intorno, anche a questa altitudine si suda e si fatica non poco. Il sentiero sale ripido, per quanto non sia difficoltoso, in parte nel bosco e in parte su carraiai ghiaiata, percorsa anche da MTB. Quasi a sorpresa, dopo un’ultima salita, si sbuca nella conca del Klausee: è un luogo surreale, quasi marziano. La conca in cui si adagia il lago è fiorita di rododendri, i picchi rocciosi si ergono verso il cielo. Un coro di ragazzi intona canti di montagna, valorizzati da un’acustica invidiabile. È un bel momento, i pensieri volano.
Ci affrettiamo a scendere, però, perchè il cielo si va inscurendo e infatti, poco dopo essere arrivati al parcheggio, iniziano le prime gocce. La Valle Aurina è splendida anche così, sotto la pioggia.
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