Lo ammettiamo: l’escursione di oggi è solo una scusa per andare a cercare un po’ di fresco in montagna e fare un pic nic. Siccome è ancora la settimana di Ferragosto e c’è tantissima gente in giro (e noi, si sa, siamo un pochino reticenti al troppo caos), scegliamo una meta semi-sconosciuta. E il monte Silara è di certo molto meno bazzicato del ben più noto Sillara – giusto per cronaca, entrambi i nomi avrebbero la doppia “elle”, ma qui in provincia, per non confonderli, il fratello minore ne ha persa una, e anche sui cartelli direzionali è indicato così!
Tutte le auto che incontriamo sulla strada per Bosco di Corniglio sono dirette verso Lagdei. Quando deviamo per Bosco, invece, e proseguiamo poi per Marra e il Passo del Silara, restiamo solo noi. Come desiderato! È la prima volta che veniamo qui, dietro suggerimento di un amico amante della montagna.
Al passo, dove si parcheggia, c’è una bella area pic-nic con i tavoli all’ombra degli alberi. Noi imbocchiamo il sentiero che sale al Monte Silara, inizialmente un po’ ripido per guadagnare quota, in un magnifico paesaggio che sa già di mare: che non è lontano da qui, si sente dal profumo dell’aria.
Il sentiero per il monte Polo avanza fra macchia mediterranea e alberi maestosi, fino a sbucare sul crinale, dove si aprono i prati e un panorama incredibile. Si domina la Val Parma, con il paese di Corniglio e tutte le vette del famoso Parco dei Cento Laghi. Sull’altro versante, si aprono sprazzi di Val Baganza. È impossibile perdere il percorso, segnato anche dalle bandiere di una gara di trail. Il vento costante, e gradevolissimo, ci accompagna lungo tutto il crinale e ne disegna i contorni: non ci sono arbusti, tranne un bel tappeto di cardi dei lanaiuoli che hanno però perso i petali colorati.
Quando troviamo un albero che invita alla sosta, ci sistemiamo all’ombra, a gustare il nostro pranzo e ammirare l’infinito del cielo, dove un falco si libra sulle correnti. È come fermare il tempo.
Oggi non abbiamo in programma di camminare molto, ma questa nuova scoperta vale sicuramente la pena di essere meglio esplorata. Ci torneremo presto.
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