sabato 11 dicembre 2021

A Roccaferrara sulla neve • 11 dicembre 2021

È nevicato presto, quest’inverno!

Per la festa dell’8 dicembre un balletto di fiocchi ha imbiancato anche la città e, passeggiando per il quartiere, abbiamo pestato la prima neve. La voglia di rimettere le ciaspole ai piedi è incontrollabile e, visto il nevischio caduto ancora il venerdì pomeriggio, prepariamo zaino e scarponi e tutto l’armamentario per fare un giro in montagna sabato. Oltretutto le previsioni meteo sono ottime. Sabato mattina al risveglio troviamo un cielo limpidissimo e le montagne all’orizzonte si vedono persino da casa.

La meta inizialmente è Lagdei, da dove vorremmo salire ai prati del Tavola, approfittando del versante assolato. Non sappiamo se riusciremo a indossare le ciaspole, non è caduta abbastanza neve, ma un giro a piedi sulla neve fresca è impagabile. Qualche chilometro prima di Bosco di Corniglio, la strada è interrotta: un albero è appena caduto, appesantito dalla neve ghiacciata e non si può proseguire oltre. Che sfortuna, verrebbe da dire. Diverse delle altre persone bloccate lo stanno sicuramente pensando. Ma ormai è noto che noi non ci perdiamo mai d’animo e in questo caso, anzi, un’apparente sfortuna si trasforma in una fortuna enorme…

Giriamo la fedele Panda e, qualche chilometro più a valle, subito dopo Ponte Romano, imbocchiamo la stradina che sale verso Roccaferrara Inferiore: la strada è piuttosto pulita e riusciamo a raggiungere, subito dopo il paese, il sentiero da percorrere a piedi che porta a Roccaferrara Superiore. È un percorso che abbiamo in carniere da un po’, ma ancora non avevamo avuto modo di farlo. Quale miglior occasione!!

Indossati scarponi e ramponcini anti-glisse attacchiamo la salita, fin da subito parecchio ripida: la pendenza si manterrà costante per un bel tratto, portandoci in breve da circa 800 metri a più di 1100. La neve, fresca e morbida, è intonsa, non incontriamo nessuna presenza umana, solo innumerevoli tracce di animali: leprotti, caprioli, lepri, bipedi alati, e più di un lupo. L’ambiente è magico, tutto imbiancato, il paesino di Roccaferrara Superiore è un bel borgo di case di sassi, totalmente deserto, non fosse per una ragazza, con macchina fotografica e cane, che ha acceso il camino, da cui emana un buon profumo di legna.

Lo superiamo e procediamo in una natura incontaminata. Questo versante è inondato di sole, ci sono ben 18 gradi e si sta benissimo in felpa, il panorama intorno è magistrale, dominiamo la val Parma e tutte le cime intorno: Orsaro, Marmagna, Aquilotto e Aquila, Paitino, Sillara. Ad un certo punto, sbuca persino il Cusna innevato. Quando la pendenza si spiana, non lontano dal passo Silara, ci fermiamo per mangiare le nostre immancabili gallette e formaggio, riscaldati dal sole e godendoci la meraviglia attorno. Nonchè un bel caffè ancora bollente grazie al nostro nuovo thermos.

Il giro prosegue ad anello, salendo ancora dal passo fino al Monte Silara e poi, percorrendo tutto il crinale, fino alla Maestà di Graiana, per poi ricongiungersi sulla strada di Roccaferrara. Oggi ovviamente non lo possiamo fare tutto, le giornate sono brevi e, col sole che già inizia ad abbassarsi, scendiamo, riattraversando alcune cascatelle e di nuovo il paese di Roccaferrara Superiore, fino alla macchina.

Abbiamo dovuto rinviare il primo appuntamento con le ciaspole, ma siamo tornati a casa carichi di ossigeno e splendore, questo giro è sicuramente da ripetere!



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